Bonus 110%, la proroga al 2023 e poi cambiano aliquote e struttura del bonus
La proroga e la riforma
Il tempismo è fondamentale, soprattutto quando si tratta di misure fiscali. E se si parla di superbonus 110% ancor di più. A un anno dal lancio del maxi-sconto fiscale i cantieri solo ora, iniziano realmente a partire, perché la normativa risulta in molti casi ancora complessa: 35mila le richieste presentate per ora in tutta Italia, a fronte di un potenziale della platea di oltre 17 milioni di edifici. E si avvicina velocemente la scadenza naturale. Da mesi tutte le parti in causa, soprattutto operatori e consumatori, chiedono una proroga. Proroga che è pare essere in dirittura d’arrivo. Ma, ad ascoltare le imprese, sapere della proroga con certezza solo a dicembre potrebbe essere troppo tardi per far partire i lavori e sperare di rientrare nei tempi utili a sfruttare il superbonus 110%.
Dopo annunci e contro annunci, è arrivata la dichiarazione del ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco sul prolungamento del superbonus anche al 2023. Ma, questo il nodo da scogliere, la conferma arriverebbe solo a fine anno. Tempistica non certo favorevole: operatori e consumatori chiedevano informazioni immediate per dare maggiore certezza al settore che è costantemente alle prese con lungaggini e lentezze burocratiche. Tanto da porre davanti a un quesito: avviare le pratiche con il rischio di sforare con i tempi o bloccare i progetti sul nascere?
Ma le novità in arrivo potrebbero essere altre. Il senatore Pd, Antonio Misiani, già viceministro dell’Economia con l’ultimo governo Conte, ospite nell’ultima puntata di BonusCasa, intervenendo sul “futuro” della maxi detrazione fiscale ha precisato che la misura non potrà più essere a totale carico dello Stato. E che quindi, nel più ampio progetto di riforma fiscale che il governo Draghi ha già messo sul tavolo, sarà compreso anche una rivisitazione della struttura dei sistemi incentivanti degli ecobonus. Misiani è stato categorico in due passaggi. Il primo, le aliquote - oltre dieci - che governano le detrazioni fiscali collegate a interventi di riqualificazione e ristrutturazione edilizia sono troppe: andranno quindi sfoltite, e l’ipotesi - tutta legata agli spazi lasciati dai vincoli di bilancio - è arrivare a una sola aliquota (al massimo due aliquote) e ridisegnare e razionalizzare il perimetro dell’applicazione del nuovo bonus .
La seconda ipotesi è la misura dell’aliquota: si parte dal 75% come nuovo valore della maxi detrazione a cui va agganciato tutta una nuova serie di semplificazioni per procedure e adempimenti che renderà la nuova misura estremamente veloce e facile da applicare.
La dichiarazione di ministro
Franco, per annunciare la novità, ha affermato: “La legge di bilancio 2022 verrà costruita sul quadro della Nadef di settembre prossimo. Se la crescita fosse più ampia a parità di obiettivo di disavanzo vi sarebbero più risorse per tagliare imposte o aumentare la spesa pubblica. E questo può essere un modo per coprire il superbonus e si potrebbe farlo alla luce dell’esperienza di quest’anno sugli effetti che ha avuto. La proroga è uno dei punti su cui governo si è già impegnato”.
Queste le sue parole in risposta all’interrogazione del deputato Gianluca Rospi. Dunque, per avere un allungamento dei termini del superbonus si dovrà aspettare fine anno, si parla di novembre. Precisando che nel Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il superbonus rappresenta una delle principali proposte progettuali, il ministro ha annunciato che le risorse previste, compreso quando previsto anche dal Fondo complementare, ammonteranno a oltre 18 miliardi di euro. Fondi che assicurerebbero di prolungare il superbonus anche al 2023.
La norma attuale
Al momento, il termine del superbonus è fissato al 30 giugno 2022 con differenti condizioni a seconda dei soggetti coinvolti:
- Per i condomìni che avranno concluso almeno il 60% dei lavori, la scadenza è fissata al 31 dicembre 2022
- Per gli ex-IACP che al 31 dicembre 2022 avranno completato almeno il 60% dei lavori, il superbonus 110% spetta anche per le spese sostenute fino al 30 giugno 2023.
Con l’approvazione delle Legge di Bilancio, la maxi-detrazione fiscale verrà estesa all’intero anno 2023, indipendentemente dalla avvenuta realizzazione di percentuali di lavori nell’ultimo anno dell’incentivo, come previsto nell’attuale norma.
Una norma complessa
Di fronte di difficoltà burocratiche e lungaggini, il superbonus non decolla. A oggi, le richieste del superbonus secondo quanto ricostruire dal deputato Gianluca Rospi nella sua interrogazione sono ferme a 35mila in tutta Italia, a fronte di un potenziale della platea di oltre 17 milioni di edifici. C’è poi un altro numero a confermare che sul superbonus resta una materia complessa. Oltre 7mila le richieste di chiarimento finora presentate all’Agenzia delle Entrate.