Bonus Casa

Bonus casa 50% e 65%: ancora un anno per abbinarli al 110%

Bonus casa 50% e 65%: ancora un anno per abbinarli al 110%

Proroga dei bonus lavori del 50% e del 65%

Bonus, ecobonus e superbonus: la voglia di casa e, in particolare, di una casa molto diversa dalle precedenti tipologie su cui finora si è orientato il mercato, sta crescendo in maniera significativa. Complice, purtroppo, anche il difficile momento legato all’emergenza sanitaria, la casa torna a centro non solo di intenzioni di acquisto, ma anche di un nuovo desiderio di progettare i suoi spazi. Per due motivi: il primo strettamente legato a esigenze private e di maggiore fruizione della propria casa rispetto agli spazi. Seconda spinta: ridare valore anche commerciale attraverso una ridefinizione interna dell’abitabilità, il tutto finalizzato a rimettere sul mercato un bene ben superiore in termini di quotazione.

Sono due anche gli strumenti che agevolano ulteriormente questo approccio al mattone: facilità e convenienza rispetto ai mutui (la cui domanda, infatti, sta crescendo). Sia per gli importanti sconti fiscali, gli ecobonus, nuovi e più “tradizionali” rimasti o appena messi in vigore.

Così, partendo dal primo fenomeno, succede che le richieste di mutui soprattutto attraverso il canale online crescono in tutta Italia, specialmente nelle regioni del Centro e del Nord, storicamente con un mercato immobiliare più attivo.

Ma non si tratta solo di mutui per l’acquisto. E qui entrano in gioco i nuovi strumenti fiscali legati agli ecobonus, le detrazioni fiscali sulle spese sostenute per interventi edilizi e di riqualificazioni energetiche.

L’annuncio di aver inserito nella nuova legge di Bilancio 2021 la proroga di un anno ancora, quindi a tutto il prossimo 2021, di quasi tutte le agevolazioni fiscali previste per chi ristruttura o interviene con lavori di efficientamento energetico, sta scatenando fra famiglie, privati e piccoli investitori una vera e propria corsa a rivoluzionare casa, sia per recuperare comfort sia per ridare maggiore valore a un bene poi da ricollocare sul mercato.

Superbonus per demolire e ricostruire

In più c’è un’ulteriore novità normativa legata a questa crescita della domanda: l’approvazione di una disposizione che ha esteso il superbonus del 110% anche ai casi di demolizione e ricostruzione dell’edificio o del singolo immobile. Non più solo ristrutturazione, riqualificazione, ma anche ricostruzione da zero.

Secondo gli ultimi dati diffusi dai centri studi, infatti sta crescendo in modo significativo la ricerca e la domanda di abitazioni di vecchia costruzione, vetuste e comunque energivore (oggi siamo al 79,2% delle domande sul totale) per poterle poi riqualificare chiedendo l’accesso alla maxi detrazione fiscale. In questa ottica, infatti, acquistare un immobile da ristrutturare è quasi sempre conveniente, perché le spese di ristrutturazione possono fruire di agevolazioni fiscali previste dalla legge e riconfermate per tutto il 2020.

Tutti i bonus con la detrazione sulle spese

Ma vediamo allora quali sono questi bonus tradizionali che consentono di rifare casa con il bonus ristrutturazione e con il maxi bonus del 110%.

La legge di stabilità 2020 ha prolungato bonus ristrutturazione ed ecobonus del 50 e del 65%. Il primo riguarda la detrazione delle spese sostenute per opere di manutenzione ordinaria, straordinaria e di restauro e risanamento conservativo, fino a un massimo di 96mila euro, nella misura del 50% dall’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche).

La detrazione, concessa secondo il criterio di cassa, va suddivisa lungo i 10 anni successivi al pagamento dei lavori fra tutti i soggetti che hanno partecipato alla spesa e che hanno diritto, ad esempio marito e moglie cointestatari di un appartamento.

L’ecobonus viene invece concesso a chi effettua interventi di riqualificazione energetica della propria casa o di parti comuni del condominio. I contribuenti possono portare in detrazione fiscale dall’Irpef il 65% e fino all’80% delle spese sostenute (se i lavori determinano la riduzione di due classi di rischio sismico).

Il limite delle somme che si possono detrarre dalla propria Irpef è variabile, e cambia a seconda del tipo di intervento: è al massimo di 100.000 euro, ad esempio sui lavori di riqualificazione degli edifici esistenti, scende a 60.000 euro per l’acquisto e la posa in opera di schermature solari e diventa di 30.000 euro per la sostituzione di scalda-acqua tradizionali con scalda-acqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

Novità anche per il bonus mobili ed elettrodomestici. Chi affronta una ristrutturazione e contestualmente acquista mobili ed elettrodomestici nuovi di classe energetica superiore, può richiedere il Bonus mobili ed elettrodomestici, l’agevolazione fiscale prevista per chi, in occasione dei lavori di ristrutturazione, sostiene spese per arredare o per sostituire i vecchi elettrodomestici con quelli di classe energetica superiore.

La detrazione è del 50% e va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro, ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. Il limite dei 10.000 euro riguarda la singola unità immobiliare comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.

Come cambia il valore dell’immobile dopo una ristrutturazione. L’analisi fatta da diversi entri studi fa emergere che ristrutturare l’abitazione ha una resa finanziaria anche quando viene affrontata per rivendere l’immobile. A partire dal 2017, le soluzioni nuove o ristrutturate sono state quelle che hanno registrato una - seppur leggera - crescita dei prezzi, e per quanto dal 2009 al 2019 si sia comunque registrata una perdita di valore del 26,7%, questa è di quasi il 7% in meno rispetto a quanto rilevato per le soluzioni usate.