Serramenti nel 110%, ecco come approfittare del maxibonus
Gli infissi sono lavori trainati: ecco la proposta di 3C Serramenti
Cambiare i serramenti della propria abitazione è uno degli interventi «trainati» che la maggior parte delle famiglie e dei proprietari di casa sta valutando di inserire nel piano di efficientemente energetico e di riqualificazione della propria abitazione.
Occorre però un’accortezza: affinché la sostituzione dei serramenti rientri nel superbonus 110%, è necessario che i lavori su porte e finestre, avvengano congiuntamente con uno dei cosiddetti lavori «trainanti». Il che significa abbinare la sostituzione dei serramenti a lavori che garantiscono una maggiore risparmio energetico, cioé quel famoso salto di due classi nella scala che misura l’efficienza energetica dell’immobile.
Il singolo condomino può, per esempio, associarlo al rifacimento dell’isolamento termico, il famoso cappotto, dell’immobile, singola casa o edificio condominiale, anche se non tutti i condomini faranno lo stesso e aumentare quindi la propria quota di detrazione fiscale.
Diversamente il singolo privato può semplicemente inserire la sostituzione negli interventi previsti sulla propria casa. «Dopo gli interventi trainanti, sicuramente quella relativa agli infissi è l’opera che più garantisce un alto livello di efficientamento energetico, garantendo un abbattimento importante delle dispersioni termiche e contribuendo in maniera significativa a quel salto di classe energetica indispenabile anche per ottenere il maxi sconto fiscale» spiega Sergio Cavagnis, titolare con i suoi fratelli della 3C Serramenti, azienda e realtà attiva sul territorio bergamasco dal 1989, con una sede a Ranica e una a Treviglio.
Per ottenere questo salto di classe energetica non è tanto determinante il materiale con cui è realizzato il nuovo serramento, ma la sua capacità isolante, come spiega Cavagnis: «Oggi la normativa si esprime solo in merito a un valore minimo che deve essere garantito e che definisce il coefficiente di isolamento delle finestre. Sono diversi i materiali che permettono di ottenere questo livello - spiega Cavagnis - e quindi il salto di classe, per cui all’interno di questa gamma la scelta del nuovo serramento e delle sue caratteristiche è molto ampia e la scelta finale spetta solo al cliente. Naturalmente, in questo arco di scelta di tipo tecnico, influisce molto anche la qualità e il design del serramento».
La norma prevede anche che, oltre alla sostituzione, si possano modificare gli infissi già esistenti, un’opportunità però che gli esperti del settore non consigliano, come suggerisce ancora Sergio Cavagnis: «Tecnicamente si possono sostituire solo alcune parti degli infissi e certificare il miglioramento del livello di isolamento, ma occorre sempre valutare lo stato di fatto e le condizioni della struttura di partenza. Un serramento progettato per resistere a certi materiali e certi pesi non sempre può essere adattato con successo».
Un’ultimo aspetto da tenere presente nel momento in cui si decide di procedere alla sostituzione dei serramenti è la qualità della messa in posa. Fino alla fine anno, infatti, non sarà richiesta nessuna certificazione in merito e i relazione ai tecnici che installano i serramenti. Ma non è escluso che nei prossimi mesi, fra la documentazione richiesta per ottenere la detrazione fiscale, si possa aggiungere anche quella relativa alla qualità della messa in posa del nuovo serramento, certificata da un patentino rilasciato all’azienda.
La 3C Serramenti è già un’impresa dotata di questa certificazione di qualità tecnica, e spiega di cosa si tratta: «Una posa fatta con eccellenza viene realizzata da personale tecnico preparato e specifico. Al momento, non sono molte le imprese che in Italia possono vantare questa certificazione di qualità, anche se la corsa è iniziata, proprio perché è sicuramente un elemento di affidabilità. La mia azienda, la 3C Serramenti l’abbiamo conseguita da tempo. La norma, infatti, l’ha previsto, ma senza renderlo, al momento, obbligatorio».