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Bonus elettrodomestici e mobili, ecco come funzionano e quando chiederli

Bonus elettrodomestici e mobili, ecco come funzionano e quando chiederli

Detrazione Irpef del 50% su un importo di spesa detraibile massimo di 10.000 euro e lavori di edilizia iniziati entro il 31 gennaio 2020. Sono i principali elementi del Bonus mobili ed elettrodomestici, agevolazione riservata agli acquisti di beni in classe energetica non inferiore all’A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga) destinati ad arredare un immobile oggetti di ristrutturazione.

Il bonus, istituito nel 2013, è stato prorogato di anno in anno dalla Legge di Bilancio, compresa l’ultima (la legge 160/2019) e interessa tutti gli acquisti effettuati nel 2020, purché l’intervento di edilizia sia iniziato dopo il 1 gennaio 2019 ed entro fine di quest’anno. Per ottenere il Bonus è indispensabile che la data di inizio lavori (non necessariamente anche le spese di ristrutturazione) sia precedente all’acquisto dei beni.

I lavori di ristrutturazione devono riguardare le singole unità immobiliari residenziali (come un appartamento) oppure parti comuni di edifici sempre residenziali (come guardiole, appartamenti di portierato in condominio).

Nel primo caso, la detrazione spetta al contribuente, nel secondo caso a ciascuno dei condomini, ciascuno per la propria quota, da richiedere da parte di chi è assoggettato all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) in sede di dichiarazione dei redditi, presentando i documenti richiesti .

Ecco tutti gli interventi

Secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate, sono quattro le tipologie di interventi edilizia per accedere alla detrazione:

  • 1- Manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti
    Sono esclusi, quindi, i lavori di manutenzione ordinaria, come ad esempio la tinteggiatura di pareti e soffitti, la sostituzione di pavimenti e infissi esterni
  • 2 - Ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza
  • 3 - Restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile
  • 4 - Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali

Danno diritto al bonus, quindi, lavori di manutenzione straordinaria, su appartamenti o parti comuni, quali:

  • Installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • Realizzazione dei servizi igienici
  • Sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso
  • Rifacimento di scale e rampe
  • Realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate
  • Costruzione di scale interne
  • Sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare

Nei lavori di manutenzione straordinaria rientrano anche:

  • Interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, come l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili o impianti di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore
  • La sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento

Sono compresi nella ristrutturazione edilizia, nel restauro e risanamento conservativo interventi di:

  • Ristrutturazione edilizia
  • Modifica della facciata
  • Realizzazione di una mansarda o di un balcone
  • Trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda
  • Apertura di nuove porte e finestre
  • Costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti
  • Adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti
  • Ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio

Anche il avori di manutenzione ordinaria, su parti comuni, danno diritto al bonus. Per esempio:

  • Tinteggiatura pareti e soffitti
  • Sostituzione di pavimenti
  • Sostituzione di infissi esterni
  • Rifacimento di intonaci
  • Sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni
  • Riparazione o sostituzione di cancelli o portoni
  • Riparazione delle grondaie
  • Riparazione delle mura di cinta

Quali acquisti hanno diritto al bonus del 50%

Per poter aver diritto al Bonus è necessario aver acquistato mobili nuovi quali, ad esempio:

  • Letti
  • Armadi
  • Cassettiere
  • Librerie
  • Scrivanie,
  • Tavoli
  • Sedie
  • Comodini
  • Divani
  • Poltrone
  • Credenze
  • Materassi
  • Apparecchi di illuminazione

Sono incluse nelle spese detraibili anche il trasporto e il montaggio

Tetto e Importi massimi detraibili

Il Bonus mobili ed elettrodomestici permette l’accesso a una detrazione Irpef del 50%, in sede di dichiarazione dei redditi delle persone fisiche, per una spesa detraibile di massimo 10.000, Ciò significa, che a prescindere dall’importo realmente sostenuto, la detrazione andrà calcolata sempre su un massimo di 10.000 euro e dovrà essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

Per fare un esempio, nel caso in cui il contribuente abbia sostenuto spese pari a 15.000 euro, avrà diritto a una detrazione pari a 5.000 euro, qualora abbiamo sostenuto spese per 9.000 euro andrà diritto a una detrazione per 4.500 euro.

Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.

Dubbi, domande? Ecco le risposte ai nostri lettori

Ecco, le prime risposte dei nostri esperti ai nostri lettori sul tema “ecobonus casa”: per ogni dubbio, chiarimento o richiesta basta compilare questa scheda al nostro sportello BonusCasa.